Ciò che oggi ho chiamato Relazione Specchio è stato per la prima volta ispirato e osservato … da un cavallo!
Si chiamava Clever Hans (in foto) e agli inizi del Novecento divenne famoso, rendendo ricco il suo proprietario, per essersi fatto la fama di risolutore di problemi matematici. Fu poi dimostrato che il cavallo era semplicemente in grado di cogliere segnali sottili del linguaggio corporeo del proprietario stesso che, inconsciamente, gli forniva le soluzioni. Pochi anni dopo un ricercatore californiano docente ad Harvard, Robert Rosenthal, ispirato da questa storia, decise di condurre uno studio su dei bambini in età scolare. Rosenthal osservò l’influenza che le maestre avevano sul rendimento di ogni bambino, in base a ciò che esse stesse credevano fosse capace o incapace di fare. Lo studio, divenuto famoso come “effetto Pigmalione” (dalla storia in cui Pigmalione vuole istruire una ragazza analfabeta convincendola di essere all’altezza degli studi) rese evidente che le aspettative influenzano le prestazioni. Si tratta di un meccanismo di proiezione, che è la base della Relazione Specchio. La proiezione è stata ampiamente studiata in psicologia e si collega ai meccanismi di imitazione, attraverso cui cresciamo, e identificazione, attraverso cui capiamo chi siamo.
Un altro studio che si appoggia sul meccanismo di proiezione, è la teoria della modellizzazione sociale di Bandura. L’apprendimento, nell’uomo e negli animali, è mediato dall’osservazione di altri individui attraverso un processo di modellamento: vedo alcune cose, ripeto nel farle e traggo spunto per imparare a farne simili. Si parla di apprendimento sociale, attraverso cui ripetiamo ciò che impariamo osservando; da un punto di vista soggettivo gli altri ci mostrano quali informazioni abbiamo fornito, anche quando non ne siamo consapevoli.
Negli ultimi anni anche la metafisica ha affrontato il tema dello specchio. Esiste un principio che afferma “così in alto come in basso, così dentro come fuori”: attraverso particelle energetiche che sono ovunque, più dense nella materia, meno dense nel vuoto, siamo tutti connessi e ci influenziamo l’un l’altro.
Il meccanismo dello specchio, la proiezione, si collega alla legge di risonanza, poiché essendo immersi in un universo fatto di energia, le vibrazioni che emettiamo si collegano a vibrazioni simili, per cui ci ritroviamo ad interagire col frutto delle informazioni che abbiamo emesso. Quindi ci troveremo di fronte situazioni che materializzano le nostre credenze (se vedo la vita come una lotta, mi troverò spesso a lottare, se la vedo come un gioco mi troverò a divertirmi), le nostre convinzioni, il modo in cui parliamo a noi stessi, le emozioni a cui diamo più attenzione.
Nelle relazioni, nel rapportarci e confrontarci con gli altri, abbiamo lo specchio di, diviene evidente e visibile, quali informazioni facciamo uscire e quali facciamo entrare e tutto risuona con ciò che ci appartiene, con ciò che in noi già esiste.
La Relazione Specchio, soprattutto con gli animali, che sanno fornirci un’immagine molto semplice e diretta di ciò che noi proiettiamo all’esterno, è una grande opportunità di accogliere e cambiare, in meglio, ciò che abita in noi. Essi ci mostrano ciò che vedono e sentono e nulla potrà far cambiare i loro comportamenti in modo sano ed efficace, a meno che non cambiamo anche le nostre proiezioni.
Le difficoltà sono grandi opportunità di elevare la qualità di vita e gli sbagli sono momenti preziosi attraverso cui testiamo, proviamo, per poi orientare sempre più efficacemente le scelte che facciamo.
Sbagliare, provare, osservare, riflettere … e vivere, sempre meglio!
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