I mammiferi sono dotati di personalità, ovvero di caratteristiche neurofisiologiche che infuenzano il modo di comunicare, di esprimere bisogni, emozioni e richieste, le modalità e i tempi di apprendimento e persino le preferenze verso attività e relazioni.

Da Jung a Jane Goodall e oltre

A parlare in modo approfondito di personalità riferita all’essere umano fu Jung, soprattutto nell’opera “Tipi psicologici”. A osservare le stesse caratteristiche di personalità nelle scimmie è stata Jane Goodall. Osservazioni e conferme per i cavalli sono arrivate dai grandi horseman e per i cani le hanno fornite gli studi sul loro comportamento degli ultimi anni, tra cui quelli di Miklosi e Vallortigara. Le neuroscienze confermano tutto: i mammiferi, umani e non umani, possiedono caratteristiche di personalità che agiscono sul corpo, sull’espressione corporea e sull’apprendimento.

 

Le caratteristiche di personalità

Le caratteristiche a cui ci referiamo sono principalmente quattro, racchiuse in due predisposizioni che si combinano tra loro:

– estroversione/introversione

– emotività/cognizione

Si può essere tendenzialmente più introversi, quindi portati a vivere maggiormente in se stessi, o estroversi, ovvero a ricercare più stimoli nell’ambiente esterno. E si può essere maggiormente emotivi, ovvero maggiormente influenzati nel comportamento dalla chimica emozionale, o maggiormente cognitivi, ovvero più portati nel comportamento ad osservare, organizzare, trovare una spiegazione.

Ne nascono quattro profili di personalità, che sono stati chiamati in vari modi a seconda di chi li ha teorizzati (tipi psicologici, metodo Disc, metodo colore, humanality, ecc). In campo equestre Parelli ha creato la horsenality, mentre in campo cinofilo Sara De Santi ha creato Sistema Quadrifoglio®.

Tutti strumenti per un solo obiettivo

Le caratteristiche neurofisiologiche che si attivano dall’interno influenzano comportamenti, espressioni, comunicazioni. Ogni individuo trova “normale” il proprio modo di comunicare e quando ci troviamo di fronte alle differenze date dalle personalità non è detto che sia facile comprendersi, negoziare, comunicare senza cadere nel giudizio e nel conflitto.

E’ ovvio, ma lo ripetiamo, che le caratteristiche esistono tutte in noi e nel corso della vita si combinano nelle varie esperienze. Alcune di esse sono e restano semplicemente più attive ed influenti di altre.

La personalità di base non determina nè esaurisce la personalità individuale che si crea e si arrichisce durante la vita attraverso esperienze e relazioni.

(In foto il metodo colore di Lucia Giovannini e Nicola Riva, e per chi volesse approfondire potete trovare a questo link il test per scoprire il colore della vostra personalità)

 

Per gli animali è più semplice

La comunicazione passa per due principali canali:

– il linguaggio del corpo, che esprime il 90% dei messaggi, attraverso movimento nello spazio, posture, espressioni, odore, emozione e vibrazione. Tutti elementi influenzati dalle caratteristiche di personalità. Tale canale è il principale con cui gli animali comunicano e con cui noi comunichiamo con loro, spesso in modo inconsapevole.

– il linguaggio parlato, che esprime il 10% dei messaggi ed è il principale canale che utilizziamo come esseri umani. Gli animali imparano a comprendere molte delle parole che utilizziamo ma non è da esse che essi traggono indicazioni su come comportarsi. Noi siamo consapevoli delle parole utilizzate ma spesso ignoriamo il significato che esse hanno per gli altri e se siano coerenti o meno col nostro linguaggio del corpo

Gli animali comprendono benissimo le personalità altrui perché le leggono direttamente nel linguaggio del corpo. Per noi esseri umani la faccenda è più complessa e cadiamo spesso nell’interpretazione fuorviante.

Costruire una relazione solida

Imparare a riconoscere la personalità di base è un passo fondamentale per costruire una relazione solida. Permette infatti di:

sviluppare fiducia: ogni personalità ha emozioni e reazioni di attacco/fuga che si attivano in momenti diversi. Sapersi sostenere in questi momenti significa sviluppare una vera e solida fiducia, sviluppare la consapevolezza che l’altro sa darci sostegno quando più ne abbiamo bisogno

comunicare in modo efficace: saper accogliere i messaggi, le richieste, i bisogni, espresse da ogni personalità permette di far sentire l’altro, e di sentirsi, veramente ascoltati e capiti. Non c’è nulla di peggio che chiedere ad un estroverso di star fermo quando è euforico o ad un emotivo di non andare in ansia in alcune situazioni

condividere regole di convivenza: far stare una personalità introversa in ambienti caotici o costringerne una estroversa a ritmi di vita monotoni significa creare difficoltà nel vivere insieme. Conoscere le esigenze e la realizzazione di ogni personalità permette di creare una vita benefica per tutti e una relazione veramente positiva

apprendere e fare esperienza insieme: ogni personalità impara meglio e in modo stabile con precisi tempi e modalità. Gli estroversi hanno bisogno di imparare cose diverse, cambiando spesso esercizio e ritornando poi su quelli già fatti per consolidarli. Gli introversi amano la lentezza e imparano quando sono in una situazione di tranquillità.

relazionarsi con altri individui: ogni personalità ha maggior feeling con alcune personalità e più difficoltà a relazionarsi con altre. Conoscere serve per massimizzare gli incontri positivi e le relazioni gratificanti. Serve inoltre per scoprire i punti di forza nello scambio relazionale e i punti su cui invece occorre fare più attenzione e mostrare più sensibilità.

Accogliere le personalità è vivere insieme in modo armonico

Nella nostra cultura non ci viene insegnato a comunicare nè tanto meno a prenderci cura delle predisposizioni innate che ogni essere vivente possiede. Vivere con altri individui, soprattutto con gli animali, richiede però di osservare e ascoltare quali elementi interiori producono comportamenti e comunicazioni. Uscendo dalla logica del condizionamento, dell’imposizione, della relazione gerarchica; attraverso queste strade non si ottiene mai uno scambio relazionale autentico, in cui ognuno esprime se stesso.

Accogliere le personalità, includerle nell’osservazione dell’individuo, nella sua storia, nel vissuto comune, nelle differenze e nelle somiglianze, significa permettere a ciascuno di essere libero, di essere se stesso. E di creare anche nuove competenze, stimolate dal confronto positivo.

Credo che, soprattutto con gli animali che amiamo e che ci amano, non possa esserci relazione più bella di quella in cui si è liberi di mostrarsi per come siamo. Non solo per noi, ma anche per loro.

Tutti i mammiferi sono esseri profondamente relazionali che necessitano di comprendersi l’un l’altro per vivere in modo gratificante e convivere in armonia. Conoscere le caratteristiche di personalità e la loro influenza su atteggiamenti, scelte e comportamenti, è la base per costruire tali condizioni.

 

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